Allo stato attuale, l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in acronimo TIC (in inglese Information and Communication Technology – ICT), l’accesso a Internet e l’ampia portata dei social network hanno causato un cambiamento nel modo in cui la persona si colloca all’interno della democratizzazione della conoscenza o società di rete, dal momento a distanza di un singolo clic troviamo illimitate informazioni.
Questa realtà è anche parte delle organizzazioni e promuove una metodologia di lavoro collaborativa focalizzata sulla creazione di conoscenza oltre l’individuo, tenendo conto della diversità delle squadre.
Il lavoro collaborativo comporta l’intervento di più aree e competenze allo stesso tempo. Secondo l’autrice Cecilia Artola, quando lavoriamo in modo collaborativo, concetti come ricerca, creatività, interazione, partecipazione e comunicazione sono correlati; anche altri aspetti entrano in gioco, come l’apprendimento, le strategie, l’esperienza precedente, innovazione e gli obiettivi che si desidera ottenere dall’organizzazione.
Detto ciò, le nuove tecnologie consentono una maggiore interazione e comunicazione tra le persone e la possibilità di condividere informazioni che facilitano un certo tipo di lavoro collaborativo. Ogni strumento ha una particolarità, ma nell’insieme permettono registrare e monitorare le attività, evitando pressioni e facilitando l’assegnazione delle attività.
Le piattaforme di metodologia Scrum, l’e-mail, le piattaforme cloud e i social network professionali fanno sì che i processi di assegnazione e follow-up siano meno impegnativi, evitando interruzioni, riunioni non necessarie e una migliore gestione del tempo.
Giorno dopo giorno, gli obiettivi aziendali ci impongono di affrontare nuove sfide, che seguono una linea di coerenza con le esigenze del nostro ambiente, quelle dei nostri clienti e quelle dei nostri collaboratori. In questo modo, è essenziale anticipare ed evolvere alla velocità della competizione.
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